Uscendo dalla Basilica di Sant’Eustorgio, a sinistra, si trova un edificio color rosa sulla cui facciata è apposta una lapide, che attesta la presenza del primo fonte battesimale di Milano, costruito nei tempi apostolici, restaurato e benedetto dal Card. Federico Borromeo il 28 ottobre 1623.
Questa sede fu scelta perché scorrendo proprio lì un corso d’acqua, la Vettabbia, l’evangelizzatore di Milano la utilizzò per fondare il primo fonte battesimale; inoltre, esso era situato in prossimità di un cimitero pagano già esistente.
Secondo un’antichissima tradizione. i primi cristiani di Milano furono battezzati a quel fonte da San Barnaba, uomo di fiducia degli apostoli e compagno di San Paolo nel primo dei suoi viaggi tra i gentili.
Barnaba sarebbe così entrato in Milano da Porta Ticinese, quartiere nel quale è situata la Basilica di Sant’Eustorgio.
Il vescovo che entra in Milano per prendere possesso della sua diocesi lo fa da qui, da Porta Ticinese. E la sosta in Sant’Eustorgio, come ha ricordato il Card. Martini, è di rito.
Il “fonte di Sant’Eustorgio” come è denominato in documenti a partire dalla fine del XIII secolo, dopo l’età medievale, conobbe un lungo periodo di abbandono e degrado e venne utilizzato come lavatoio; Federico Borromeo decise di restaurarlo e vi fece costruire sopra la chiesa di San Barnaba, progettata dal Richini, che venne consacrata nel 1623 e demolita nel 1844.
Oggi il primo fonte battesimale della città di Milano è conservato sotto il cortile di una casa (in Piazza Sant’Eustorgio al civico 8) e si presenta come un semplice bacino in granito serizzo di circa 2 m di lato.
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Del primo fonte battesimale in Milano detto Fonte di S. Barnaba
Allegato
Rotta, Paolo, 1832-1911