La Basilica di Sant’Eustorgio e Cappella Portinari a Milano
La Basilica di Sant’Eustorgio è l’edificio più iconico del quartiere Ticinese, non solo per la sua bellezza tipicamente lombarda, ma anche per la sua storia millenaria, i capolavori che racchiude, e per le tradizioni che tiene in vita.
L’esatta cronologia della sua edificazione è ancora oggi dibattuta dagli addetti ai lavori, ma le indagini ne hanno confermato le origini tardoantiche, rendendola dunque una delle antiche e celebri basiliche paleocristiane di Milano, costruite in seguito all’Editto di Milano del 313 d.C., quando la città era capitale dell’Impero Romano d’Occidente.
Le origini e la storia della Basilica di Sant’Eustorgio in zona Ticinese
Le sue antiche origini sono documentate dalla presenza di una necropoli tardoimperiale oggi visitabile, individuata nei sotterranei della chiesa solamente tra il 1959 e il 1962. Questa conserva anche tracce di un cimitero paleocristiano, confermando come la basilica sia sorta su un’estesa zona funeraria esterna alle mura romane e medievali della città.
La basilica venne ampliata nel corso dei secoli e arricchita di cappelle affrescate e tesori d’arte, poi affidata nel XIII secolo all’Ordine Domenicano, divenendo presto un punto di riferimento per la città, anche grazie alla presenza delle reliquie dei Re Magi, tanto che originariamente il nome della basilica era Trium Magorum. I più attenti noteranno, infatti, una stella a otto punte, simbolo dei tre Re Magi, proprio sulla punta del campanile, eretto tra il 1297 e il 1309 e che con i suoi 73 metri di altezza è il più alto della città. Il culto delle reliquie, trafugate da Federico Barbarossa nel XIII secolo e restituite in parte solo nel 1903, ha portato alla nascita del Corteo dei Magi, che dal 1336 secolo si svolge ogni anno il 6 di gennaio, festa dell’Epifania, rendendola così una delle più antiche tradizioni di Milano.
L’importanza di Sant’Eustorgio per la città di Milano, tuttavia, era dovuta anche alla predicazione dei suoi frati domenicani, testimoniata da un piccolo pulpito in marmo sulla sinistra della facciata. Realizzato nel 1597, si tratta del sostituto di quello originale dal quale avrebbe predicato S. Pietro Martire nel XIII secolo, almeno secondo la tradizione.
Lo stretto legame tra la Basilica di Sant’Eustorgio e questo santo domenicano originario di Verona è testimoniato dal fatto che le sue spoglie riposano ancora oggi proprio qui, all’interno della celebre e straordinaria Arca di San Pietro Martire, imponente scultura gotica di Giovanni di Balduccio da Pisa eseguita in marmo di Carrara tra il 1336 e il 1339.
La Cappella Portinari nel quartiere Ticinese a Milano
Successivamente, l’Arca venne spostata all’interno della spettacolare Cappella Portinari, un capolavoro assoluto dell’architettura e della pittura rinascimentale lombarde, affrescata da Vincenzo Foppa fra il 1462 e il 1468. Curiosamente, la commissione non venne da un milanese, bensì da un fiorentino, Pigello Portinari, responsabile del Banco Mediceo a Milano, che fece edificare la cappella come proprio luogo di sepoltura, in quanto molto devoto a San Pietro Martire, le cui spoglie già riposavano nella chiesa.
This is my Milano – Racconti di Quartiere a Ticinese: la Basilica di Sant’Eustorgio
Dagli affreschi ai dipinti, dai miracoli alle reliquie, la Basilica di Sant’Eustorgio di Milano è un luogo unico, incastonato nel cuore di Milano. Con il progetto #ThisismyMilano, Dils celebra la città e le sue perle nascoste per supportare i quartieri e la comunità locale.
Fonte: https://dils.com/this-is-my-milano-news/basilica-di-santeustorgio-e-cappella-portinari-a-milano-dils/